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L'ACQUA E IL SUONO

Il suono si trasmette attraverso le onde sonore che si propagano nello spazio attraverso un mezzo gassoso (aria), liquido (acqua) o solido (terreno). Il suono viaggia più rapidamente nei mezzi più densi. Quindi nell'aria il suono viaggia più lentamente (340 metri al secondo) che nell'acqua (1500 metri al secondo) o nella roccia (6000 metri al secondo). La percezione di un suono è tuttavia legata anche alla sua frequenza, ovvero al numero di vibrazioni che vengono prodotte nell'intervallo di tempo (convenzionalmente assunto pari a 1 secondo) e si misurano in Hertz (Hz). L'orecchio dell'uomo è in grado di percepire suoni da 20 a 20.000 Hz. I suoni con frequenza inferiore a 20 Hz sono chiamati infrasuoni, quelli superiori a 20.000 Hz ultrasuoni. Con questo semplice esperimento  è possibile "vedere" il suono e capire come le onde sonore si propagano.
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LA RICERCA DELL'ACQUA NELLO SPAZIO

JUICE (JUpiter ICy moons Explorer) La scoperta che sotto il ghiaccio che ricopre Europa, il quarto satellite di Giove, ci sia un vasto oceano nascosto ha portato alla realizzazione di questo progetto, che verrà realizzato in collaborazione tra NASA e ESA. L'esistenza di questo questo grande oceano ci viene in parte dimostrata dall'osservazione accurata del pianeta. Infatti ci si è resi conto che la grande forza di gravità di Giove riesce a deformare la superficie visibile  della luna, per effetto delle alte e basse maree dell'oceano che si trova sotto il ghiaccio. Si prevede il lancio di una sonda sul satellite entro la metà del 2020. La missione durerà circa 6 anni e mezzo. I primi 5 saranno necessari per il viaggio. Dopo aver raggiunto l'orbita di Europa, un lader sarà sganciato dalla sonda e atterrerà sulla luna dove inizierà la ricerca di possibili tracce di vita. La presenza di acqua  potrebbe favorire il prolifer...

I LAGHI DELLA TERRA

se vuoi approfondire...

LA CENTRALE IDROELETTRICA DI TAIO - SANTA GIUSTINA (TN)

L’impianto di Taio utilizza i deflussi di un bacino imbrifero di complessivi 1.050 km². L’opera di sbarramento sul torrente Noce, in località Santa Giustina, è costituita da una diga ad arco, in calcestruzzo armato, alta 152,50 m con sviluppo del coronamento di 124,00 m. La diga crea un serbatoio artificiale della capacità complessiva di 182.810.000 m³. Sulla sponda destra del bacino si può notare lo scarico di superficie con due paratoie piane, che immettono in una galleria lunga 273 m. In sponda sinistra sono situati lo scarico di mezzo fondo, costituito da una galleria lunga 172 m circa, lo scarico di fondo, costituito da una galleria lunga 144 m circa e l’opera di presa. Le turbine e i generatori sono situati nella sala macchine, all'interno di una caverna avente volume di 25.000 m³ circa. I gruppi generatori sono comandati a distanza dalla sala quadri esterna. Nella stessa caverna sono installati i quadri, i trasformatori per i servizi ausiliari e le pompe d...

L'ACQUA E LO SVILUPPO ECONOMICO NEL DOPOGUERRA

"IL CARBONE BIANCO" IN ITALIA L’Italia fu tra i primi paesi a sviluppare l’elettricità come fonte di energia con l’avvio delle centrali lombarde e la creazione della Edison, nata a Milano nel 1884. La produzione di energia idroelettrica si affermò come importante elemento di sviluppo nella prima metà del Novecento e rivestì un ruolo molto importante anche nel boom economico del secondo dopoguerra. L’atmosfera degli anni eroici della costruzione dei grandi bacini artificiali si ritrova in questo  documentario . Il cortometraggio inizia illustrando la costruzione delle centrali elettriche Edison di: - Taio (1952) (TN), in caverna a 16 m sotto il livello del fiume Noce, progettata dal grande architetto Giò Ponti, è alimentata dalle acque del lago di Santa Giustina; - Sonico (1950) (BS), sempre su progetto di Giò Ponti; - Morasco (1953) (VCO), impianto in caverna che utilizza le acque del lago del Sabbione, realizzato grazie allo sbarramento del rio omonimo ; - ...

L'UOMO IMBRIGLIA LA FORZA DELL'ACQUA

L'idea di imbrigliare la forza dell'acqua per azionare macchinari e utensili risale a tempi remotissimi. Le macchine ad acqua, utilizzate fino all'era industriale, ne sono l'esempio pratico. Nelle vicinanze della nostra scuola sono presenti un mulino, una fucina e una segheria veneziana.  IL MULINO RUATTI DI PRACORNO Il Mulino Ruatti è un mulino ad acqua, attivo fra la fine del 1700 e gli anni ‘80 del Novecento, situato a Pracorno, all’ingresso della Val di Rabbi. Oggi, dopo i lavori di restauro ha assunto l’aspetto e la funzione di un museo con un suo percorso di visita, capace di offrire al visitatore l’incontro con la storia della Val di Rabbi dalla particolare ottica della vita, che si svolgeva nel mulino. All’interno della sala di molitura sono custoditi gli apparati molitori originali restaurati e funzionanti: una macina a palmenti, una a rulli per le granaglie e un pestino per la brillatura dell’orzo, con annesso ventilabro. Oltre ai macchi...

L'ACQUA UNA RISORSA TUTELATA DALLE CARTE DI REGOLA

LE CARTE DI REGOLA DELLE COMUNITA’ RURALI Le carte di regola, dette anche Statuti regolani, sono uno strumento normativo - di diritto proprio - per mezzo del quale le comunità rurali trentine (e non solo) regolavano lo sfruttamento delle risorse naturali e organizzavano la loro vita civile. Furono redatte dal Medioevo fino agli inizi dell’Ottocento quando, con Napoleone Bonaparte, il principato vescovile di Trento venne secolarizzato. LA CARTA DI REGOLA DI MALÉ La Carta di Regola di Malè, scritta nel 1644 e ratificata nel 1647 dal vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo, è custodita presso l'archivio comunale di Malè. La Carta è costituita da 73 capitoli. Tre di questi si occupano della tutela dell'acqua. Capitolo 23. Del pigliar acqua in adacquar prati et orti. Che alcuna persona non possi pigliar acqua che serve alle fontane della comunità per adacquar prati o sia altre possessioni sotto pena de lire dieci per cadauna volta, d'esser a...