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L'UOMO IMBRIGLIA LA FORZA DELL'ACQUA


L'idea di imbrigliare la forza dell'acqua per azionare macchinari e utensili risale a tempi remotissimi. Le macchine ad acqua, utilizzate fino all'era industriale, ne sono l'esempio pratico. Nelle vicinanze della nostra scuola sono presenti un mulino, una fucina e una segheria veneziana. 

IL MULINO RUATTI DI PRACORNO


Il Mulino Ruatti è un mulino ad acqua, attivo fra la fine del 1700 e gli anni ‘80 del Novecento, situato a Pracorno, all’ingresso della Val di Rabbi.
Oggi, dopo i lavori di restauro ha assunto l’aspetto e la funzione di un museo con un suo percorso di visita, capace di offrire al visitatore l’incontro con la storia della Val di Rabbi dalla particolare ottica della vita, che si svolgeva nel mulino.
All’interno della sala di molitura sono custoditi gli apparati molitori originali restaurati e funzionanti: una macina a palmenti, una a rulli per le granaglie e un pestino per la brillatura dell’orzo, con annesso ventilabro. Oltre ai macchinari e alla tecnologia che li fa funzionare, la sala presenta anche la strumentazione legata al mondo della molitura e della cerealicoltura, offrendo al visitatore uno sguardo sulla cultura alimentare del territorio.



LA FUCINA MARINELLI DI PONDASIO


La Fucina Marinelli è uno dei pochi esempi, di fucina idraulica ancora funzionante, rimasti intatti nell’arco alpino. Della fucina si hanno notizie scritte a partire dal 1880, quando venne acquisita dalla famiglia Marinelli ma la sua costruzione risale ad almeno due secoli addietro. Faceva parte, con altre fucine e mulini, del complesso pre-industriale del Pondasio, che sfruttava l’acqua del torrente Rabbies dove l’energia idraulica, ingegnosamente applicata al lavoro della fucina, sostituiva la forza umana o animale.


La Fucina Marinelli custodisce un patrimonio millenario di conoscenze tecniche ed esperienze umane, ultima depositaria dei segreti degli illustri fabbri: incudini, maglio, doppia forgia, mola. All’esterno sono presenti le strutture per la captazione dell’acqua dal torrente Rabbies.


LA SEGHERIA VENEZIANA DI MALE'

La segheria è situata ai Molini di Malè, a pochi minuti a piedi dal centro dell’abitato, sulla strada verso la località Regazzini, appena dopo aver oltrepassato il ponte sul Noce. Costruita nel 1774 è stata impiegata nel taglio del legname fino al 1978.
La denominazione “veneziana” si riferisce al tipico modo di taglio del legname effettuato nelle segherie, che la Repubblica di Venezia faceva costruire nei territori del Trentino.
Principio della segheria veneziana – importante macchina idraulica per la produzione di tavole o assi, già nota a Leonardo da Vinci – è il movimento simultaneo della lama della sega e del carro di avanzamento del tronco da segare.



Questo tipo di segheria, era estremamente produttivo; infatti un solo segantino riusciva a completare l’intero ciclo di lavoro, arrivando a segare sino a 30 tavole al giorno.

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