LE CARTE DI REGOLA DELLE COMUNITA’ RURALI
Le carte di regola, dette anche Statuti regolani, sono uno strumento normativo - di diritto proprio - per mezzo del quale le comunità rurali trentine (e non solo) regolavano lo sfruttamento delle risorse naturali e organizzavano la loro vita civile. Furono redatte dal Medioevo fino agli inizi dell’Ottocento quando, con Napoleone Bonaparte, il principato vescovile di Trento venne secolarizzato.
LA CARTA DI REGOLA DI MALÉ
La Carta di Regola di Malè, scritta nel 1644 e ratificata nel 1647 dal vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo, è custodita presso l'archivio comunale di Malè.
La Carta è costituita da 73 capitoli. Tre di questi si occupano della tutela dell'acqua.
Capitolo 23. Del pigliar acqua in
adacquar prati et orti.
Che alcuna persona non possi
pigliar acqua che serve alle fontane della comunità per adacquar prati o sia
altre possessioni sotto pena de lire dieci per cadauna volta, d'esser
applicata la mittà al fisco et l'altra mittà alla comunità; se per sorte ne
sopravanzasse, habbia il suo letto come sin qui ha havuto.
Capitolo 24. Del condur acqua per
le strade.
Che nissuna persona possi pigliar
acqua dalle fontane o sia d'altra parte, et quella condure per le strade
publiche della comunità per adacquare orti o altre possessioni sotto pena de
lire dieci, d'esser applicata alla comunità la mittà et l'altra mittà al fisco,
toties quoties.
Capitolo 25. Dell'acqua che viene
dalla vall del Prevet.
Che l'acqua che viene dalla vall
del Prevet, et altri roggiali sopra le Coronelle, che habbino li suoi soliti et
perpetui leti dove per il passato sono andate, sino alla strada imperiale; che
in essa strada nissuno possi parare detta acqua, né men riceverla in
pregiuditio d'alcuno, ma lasciarla andare per il suo luogo, né meno impedire il
suo letto.
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